Investimenti bancari sicuri 2019: guida per il consumatore

Investimenti bancari sicuri 2016

Investimenti bancari: le insidie di un mercato depresso

Investimenti bancari sicuri 2019: come guadagnare senza correre rischi? Da quando la crisi economica ha iniziato a sferzare i mercati reali e finanziari, sicurezza e rendimenti hanno preso due strade diverse. Sembra che oggi la scelta sia tra un prodotto sicuro e un prodotto redditizio.

Eppure, anche in questo panorama, caratterizzato da tassi di interesse molto bassi e rischi elevati, qualche prodotto conveniente in entrambi i sensi c’è ancora.

Quali sono gli investimenti bancari sicuri 2019? Per capirlo occorre mettere i classici paletti, quindi tenere a bene gli elementi che caratterizzano la fase attuale e che, presumibilmente, la caratterizzano nei prossimi due o tre anni a venire.

Il primo aspetto a tenere a mente è la divergenza tra Bce e Fed. Certo, la banca centrale americana ha tirato un po’ il fiato, anche perché impaurita da alcuni rigurgiti di crisi, ma in ogni caso l’intenzione è di alzare gradualmente i tassi.

A differenza di Francoforte, che persevererà con una politica monetaria ultra-espansiva ancora per molto. La conseguenza diretta di tutto ciò consiste in un contesto europeo caratterizzato da una sicurezza accentuata, ricompensata però da rendimenti molto bassi.

Un altro elemento da prendere in considerazione nell’ambito della questione investimenti bancari sicuri 2019,  è la rinnovata debolezza dei mercati emergenti, legata a doppio filo dal crollo delle materie prime (che ne rappresentano il motore trainante per l’economia).

Una dinamica apparentemente impazzita, la cui comparsa – almeno per l’investitore comune – ha generato stupore, è la crisi bancaria che, soprattutto in Italia ma anche altrove, rischia di causare conseguenze nell’economia reale e nei mercati finanziari.

Investimenti bancari sicuri: la parola d’ordine è diversificare

Posti questi punti cardine, quali sono gli investimenti bancari sicuri 2019? E’ necessario distinguere tra due categorie: gli investitori comuni e i grandi investitori.

Per i primi, la situazione non cambia: attualmente vanno preferiti i conti deposito per il breve e medio termine, e i Buoni Fruttiferi Postali (occasionalmente alternativi da Poste Futuro Certo, che però è un’assicurazione) per il lungo periodo.

Se invece si dispone di capitale ingente e si intende speculare, è bene rivolgersi innanzitutto a quei comparti che fisiologicamente sono stabili e non sentono la crisi, come l’alimentare e il farmaceutico. Per il resto, l’unico consiglio seriamente adottabile è diversificare.

Dato che tutto è in discussione, tutto va bene, a patto di aver un solido paracadute sulle spalle. I migliori prodotti per la diversificazione sono i fondi di investimento organizzati dalle società di risparmio gestito.

Altri asset da considerare sono i beni rifugi, quindi i metalli preziosi. La storia insegna che nei periodi di incertezza, le quotazione di oro e argento risalgono prepotentemente. Ebbene, sembra che stia succedendo esattamente questo.