Investire in Obbligazioni: come investire e guadagnare

Investire titoli Stato esteri

Le obbligazioni o bond sono titoli di debito emessi da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. L’investitore  che acquista un’obbligazione compra una parte del debito della società o di uno Stato e ne diventa creditore.

Al termine della scadenza prefissata, egli percepisce gli interessi e il rimborso del capitale nominale. Le obbligazioni possono essere emesse da vari soggetti quali imprese, organizzazioni internazionali, Stati e altre pubbliche amministrazioni.

Investire in obbligazioni: concetti chiave

Sono principalmente famiglie e investitori istituzionali a investire in obbligazioni. Per investitori istituzionali si intendono banche, assicurazioni, fondi di investimento e società specializzate, che possiedono la maggior parte delle obbligazioni in circolazione nei mercati.

Con il termine cedole si intendono gli interessi pagati dalle obbligazioni. Vengono versati ogni tre, sei o dodici mesi. I titoli che pagano tutti gli interessi alla fine, nel momento del rimborso finale vengono definiti zero coupon (ovvero a cedola zero). Quindi, alla data di scadenza dell’obbligazione, l’investitore dovrà riscuotere il capitale prestato alla società e le cedole.

Spesso il prestito obbligazionario viene ripartito in piccole parti (tagli) così da permettere di finanziare grandi progetti da diversi risparmiatori che, in questo modo, possono concedere un prestito, anche di piccola entità, a una grande azienda.

La caratteristiche principali delle obbligazioni

  • valore nominale, che corrisponde al capitale che sottoscritto nella fase iniziale e risarcito alla scadenza (senza contare gli interessi);
  • cedola o coupon, ossia l’interesse periodico che l’emittente paga periodicamente ai propri obbligazionisti;
  • scadenza (maturity) che indica la data entro la quale viene riconsegnato all’investitore il proprio capitale iniziale;
  • emittente, ossia la società o lo Stato che hanno emesso l’obbligazione.

L’emissione dell’obbligazione

Il tipo di emissione – sia che si tratti del mercato primario, riservato a investitori istituzionali, sia che riguardi il mercato secondario rivolto alle società – è fondamentale nel mercato dei bond.

Un’obbligazione può essere emessa:

  • alla pari (par bond): il valore nominale coincide con il valore di emissione. Ad esempio 100€ di un par bond richiedono un investimento di 100€ nell’obbligazione (al netto delle commissioni);
  • sotto la pari: quando il prezzo di emissione è inferiore al valore nominale. Un investitore compra 90€ di bond e riceve alla scadenza 100€. La differenza di 10€ rappresenta l’interesse percepito. Gli esempi italiani sono i BOT e i CTZ;
  • sopra la pari: il prezzo di emissione è maggiore del valore nominale.

Le tipologie di obbligazioni

Ci sono diversi tipi di obbligazioni:

  • a tasso fisso: remunerano l’investimento a un tasso di interesse fisso stabilito prima dell’emissione. All’interno della categoria è tuttavia possibile distinguere almeno due diverse tipologie di obbligazioni, che prevedono che il tasso fisso prestabilito cresca (obbligazioni step up) o diminuisca (obbligazioni step down) durante la vita del titolo;
  • a tasso variabile: remunerano l’investimento a un tasso di rendimento che varia in base a un parametro di riferimento, che può essere di natura monetaria, finanziaria o in base all’andamento del prezzo di materie prime. Il tasso muta in base a specifiche scadenze temporali seguendo i tassi di mercato;
  • callable: obbligazioni a tasso fisso per le quali l’emittente si riserva la facoltà di rimborso prima della reale scadenza;
  • convertibili: incorporano la facoltà di convertire, a una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario in azioni secondo un rapporto di cambio prestabilito;
  • zero-Coupon: sono obbligazioni senza cedola che non liquidano periodicamente gli interessi ma li corrispondono con il capitale alla scadenza del titolo;
  • strutturate: il rendimento dipende dall’andamento di un’attività sottostante;
  • subordinate: il rimborso, in caso di procedura fallimentare, avverrà solo dopo aver soddisfatto tutti i creditori privilegiati;
  • rendite perpetue: corrispondono perpetuamente una cedola predefinita e non presuppongono nessun rimborso a termine.

Investire in obbligazioni: come scegliere?

Per scegliere un’obbligazione piuttosto che un’altra è necessario tener conto di due aspetti:

  • il rendimento effettivo netto a scadenza;
  • la duration modificata del titolo.

Il valore più sintetico da considerare per scegliere un titolo a reddito fisso rispetto a un altro è il rendimento effettivo netto a scadenza (TRES). E’ il tasso che va a eguagliare il prezzo di un titolo a tasso fisso (somma iniziale investita) al valore attuale (valore ad oggi) dei flussi di cassa (cedole e rimborso del capitale a scadenza) a cui quel titolo dà diritto.

Grazie a questo valore si possono valutare tutte le cedole da incassare e il prezzo di rimborso (VR) del titolo stesso. Non è necessario che calcolare il rendimento effettivo delle obbligazioni in autonomia, ma è possibile trovarne il valore pubblicato sulla stampa di settore.

Per verificare il rischio di un’obbligazione si utilizza anche un’altra grandezza, ossia la duration, che indica la durata finanziaria residua del titolo e può non coincidere con la sua effettiva vita residua.

Di solito una duration maggiore si accompagna a un rischio finanziario maggiore del titolo. Quindi a un movimento dei tassi si accompagna un movimento del prezzo del titolo tanto più repentino quanto più alta è la duration del titolo.

I rischi dell’investire in obbligazioni

Investire in obbligazioni presuppone dei rischi, come qualsiasi altro tipo di investimento. Tuttavia il pericolo principale è che il debitore non riesca a ripagare, in parte o totalmente, quanto dovuto.

Se sei verifica tale situazione si parla di insolvenza o default. La società che si indebita emettendo delle obbligazioni si trova in difficoltà oppure è già indebitata, le sue obbligazioni saranno considerate più rischiose. Al contrario, un’azienda in grado di generare profitti adeguati e con prospettive di crescita positive emetterà obbligazioni considerate meno rischiose.

Come calcolare il rischio?

Per calcolare il rischio dell’investire in obbligazioni è necessario introdurre il concetto di volatilità con cui si intende la sensibilità del suo prezzo al variare dei tassi di mercato. E’ il valore assoluto della variazione percentuale nel prezzo del titolo per una specifica variazione del rendimento effettivo netto a scadenza, dovuto alle variazioni dei tassi di interesse.

La volatilità di un titolo obbligazionario dipende da:

  • tempo: più è lunga la duration, ossia il numero di anni entro cui il possessore del titolo obbligazionario rientra in possesso del capitale investito, maggiore è la volatilità;
  • cedole: più sono alte e più sono frequenti, meno il titolo è volatile.