Obbligazioni o BTp? La risposta nella storia

Anche quest’anno chi non ama il rischio non ha molte alternative rispetto all’investimento a reddito fisso.

Come scegliere tra obbligazioni societarie o titoli di Stato?

La risposta banale è: quando il maggior rendimento dei bond rispetto a quello dei titoli di Stato (il cosiddetto credit spread ) è sufficiente a compensare il maggior rischio. Ma stimare quale sia il maggior rischio dei bond societari non è semplice.
Due gestori di Schroders, Jamie Stuttard e Sarang Kulkarni, hanno esaminato le correlazioni di lungo periodo (1900-2009) tra i credit spread e i rendimenti dei titoli di Stato Usa.

I dati confermano che la principale determinante dei credit spread è lo stato di salute delle imprese: più queste guadagnano, più sono considerate solvibili e meno rischiose, più si riducono gli spread.

Pertanto, in periodi “normali” di espansione (come sono stati gli anni 50 e 60), è convenuto comprare bond societari e vendere titoli di Stato ( che per effetto del rialzo dei tassi perdevano quota). Invece, le fasi di alta inflazione (dalla fine degli anni 60 all’inizio degli anni 80) sono state caratterizzate da credit spread e rendimenti in aumento, rendendo poco interessanti entrambe le asset class.

Pare quindi che la correlazione negativa tipica tra spread e rendimenti sia da associare a livelli di inflazione e tassi non particolarmente elevati. Superata una certa soglia, la correlazione diventa positiva (perché la situazione finanziaria delle imprese si deteriora per effetto dei tassi troppo alti).
Per motivi opposti, le due variabili hanno mostrato un’elevata correlazione nelle fasi di «grande moderazione », come agli inizi degli anni 90.

I flussi verso gli attivi americani hanno a quei tempi determinato una compressione sia degli spread che dei rendimenti.

Che hanno ricominciato a separarsi dalla fine degli anni 90, con un’accelerazione proprio nella grande crisi 2008-2009, in cui i titoli di Stato hanno funzionato da «porto sicuro » (quindi con rendimenti in calo) per i capitali in fuga da tutte le classi di attivo rischiose (in particolare dai bond societari, i cui spread sono esplosi).

I due esperti concludono che quest’anno l’aumento dei debiti pubblici potrebbe creare le condizioni per una fase del tutto nuova, in cui i rendimenti dei titoli di Stato salgono e gli spread scendono per la maggior rischiosità percepita sui primi. Se accadrà, sarà la conferma che sui mercati la storia insegna, ma solo fino a un certo punto.