Quali investimenti fare in questo momento: un discorso sugli asset
Quali investimenti fare oggi? Il panorama finanziario è oggi quanto mai ricco di sfide e di pericoli. Le vecchie certezze, che per decenni hanno orientato i piccoli e grandi investitori, rischiano di crollare a causa di una crisi economica che sta evolvendo in modo strano e che sta coinvolgendo anche i mercati emergenti.
In questo contesti, la domanda sorge spontanea: quali investimenti fare oggi in un’ottica di rendimento e di sicurezza? La risposta è molto articolata e prende in esame due aspetti profondamente legati l’uno con l’altro: gli asset e i prodotti.
Dal punto di vista degli asset, occorre andare molto cauti. Uno dei vecchi pilastri è già caduto. Fino a qualche anno fa, si preferiva investire in quei beni direttamente connessi ai mercati emergenti, proprio perché la loro crescita vive a data (non a torto) per scontata.
Ebbene, oggi non è più così. La causa va rintrecciata nella volontà della Cina di svecchiarsi, di impegnarsi in una transizione economica che ne ha rallentato il proverbiale ritmo. A cascata, si stanno segnalando ripercussioni anche negli altri mercati emergenti.
Dunque, lo sguardo dovrebbe posarsi su quegli asset che strutturalmente sono in espansione. Tra questi spicca l’hi-tech. Il progresso tecnologico ha preso una direzione netta, che riguarda le telecomunicazioni, quindi è bene investire in quelle compagnia che si pongono in qualità di capofila del mercato. Per chi vuole fare un ragionamento di lungo periodo, può essere utile investire anche negli asset legati alle energie rinnovabili.
È inevitabile, strutturalmente plausibile: sono chiamate a sostituire le fonti fossili, quindi il mercato andrà espandendosi ulteriormente. Infine, per chi vuole rischiare, nel breve termine si potrebbe scommettere su una risalita del petrolio, che dovrebbe rimbalzare su livelli più consoni al contesto reale (ma si tratta appunto di un rischio).
Quali investimenti fare nel 2016: una questione di prodotti
Quali investimenti fare oggi dal punto di vista dei prodotti? Insomma, una volta scelto l’asset, a quale strumento sarebbe bene rivolgersi?
Dipende dal capitale a propria disposizione. Se la liquidità è ampia, allora è meglio puntare sugli ETF, il cui meccanismo si sposa bene con la specializzazione degli asset o almeno del segmento di mercato. Si ancorano a degli indici precisi, non prevedono margini di manovra e quindi il rischio di errore è ridotto all’osso.
Nel secondo caso, il consiglio è puntare su quegli strumenti che sono estremamente sicuri e producono un rendimento che, pur non essendo enorme, è almeno sufficiente. Conti depositi e buoni fruttiferi (postali) in primis. Il primo per il breve termine e il secondo per il lungo termine.