Investimenti sicuri: investire soldi senza correre rischi

Quali sono gli investimenti sicuri

Come investire i proprio risparmi senza correre il rischio di perdere il capitale? Questo l’interrogativo che interessa tanti piccoli risparmiatori, che di fronte alla crisi economica cercano una soluzione per proteggersi dall’inflazione. Prima di passare in rassegna le varie possibilità che offre il mercato, bisogna precisare che non esiste un modo sicuro al 100% per investire denaro. Ad ogni forma di investimento è collegato un rischio, seppur minimo.

Esiste però una serie di strumenti finanziari caratterizzati, per loro stessa natura, da particolari garanzie sul capitale investito. Si tratta di prodotti che a fronte di interessi generalmente piuttosto bassi, assicurano il capitale e producono un guadagno quasi certo. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono questi investimenti sicuri.

Investire con conti corrente, libretti e conti deposito

Il conto corrente bancario o postale è la forma più semplice per il deposito della liquidità. Questa tipologia di prodotto consente di versare e prelevare denaro in qualsiasi momento e di effettuare le operazioni come bonifici, domiciliazione di utenze, giroconto etc. Poiché il capitale non è vincolato, i rendimenti netti offerti sono di solito vicini allo zero per cento.

Per quanto riguarda il rischio di perdere il capitale, i conti correnti godono delle garanzie offerte dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che copre importi fino a 100 mila euro. Troviamo poi i libretti di risparmio postali: depositi a vista rimborsabili in qualsiasi momento, emessi dalla Cassa depositi e prestiti. Coperti da una garanzia statale questi libretti sono collocati in esclusiva da Poste Italiane.

A differenza di quelli postali, i libretti di risparmio bancari non sono garantiti dallo stato, ma godono comunque della copertura del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (attiva su tutti libretti) il capitale investito è quindi garantito. In ogni caso i libretti di risparmio sono gravati dall’imposta di bollo e gli interessi maturati sono soggetti a ritenuta fiscale. Il rendimento offerto risulta comunque superiore a quello dei conti correnti.

Rientrano tra investimenti sicuri anche i conti deposito (anch’essi tutelati dal Fondo Interbancario), in questo caso però le condizioni variano da banca a banca: non tutte consento di depositare senza vincoli e solo alcune prevede la possibilità di ritritare il denaro in ogni momento. In ogni caso vincolando il denaro sono previsti interessi superiori rispetto agli strumenti visti finora, ma come questi sono soggetti a ritenuta fiscale.

Titoli di stato e obbligazioni societarie come soluzioni di risparmio

I titoli di stato sono obbligazioni che lo stato emette per finanziare il debito pubblico e coprire il disavanzo di bilancio. È possibile acquistarli all’emissione, partecipando alle este predisposte mediante la propria banca, o successivamente attraverso il MOT, il mercato regolamentato dei titoli pubblici. La ritenuta fiscale è inferiore rispetto a quella prevista per gli altri prodotti (minimo il 20%), poiché si attesta al 12,5%.

I rendimenti variano a seconda del rischio default dello stato, maggiore è il rischio più alto sarà il tasso di interesse. Nonostante nell’immaginario comune i titoli di stato siano considerati investimenti sicuri al 100%, questo non corrisponde alla realtà. In caso di default del paese, infatti, i titoli non sono rimborsati oppure sono pagati solo parzialmente.

Le obbligazioni societarie, dette anche bond, sono titoli che le società private emettono per finanziare il loro debito. In pratica si tratta i corrispettivi privati dei titoli di stato. Trattandosi di debito in capo a società private, però, le obbligazioni societarie sono generalmente considerate più rischiose dei titoli di stato.

Il metodo migliore per definire il rischio associato ai titoli è il rating che viene assegnato da società specializzate, maggiore è il valore assegnato, più sono sicuri i titoli. Il tasso di interesse può essere sia fisso che variabile e la durata del contratto varia in base alle scadenze offerte dalla società.