Obbligazioni bancarie, come sceglierle e quanto rendono?

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Come riconoscere obbligazioni bancarie a rischio

Le obbligazioni bancarie sono particolari strumenti d’investimento, molto simili alle tradizionali obbligazioni societarie, ma emesse dagli istituti bancari. Investendo in obbligazioni bancarie il cliente sceglie uno strumento finanziario che, alla sua scadenza, da diritto al rimborso del valore nominale e ad un rendimento, che può essere legato ad un tasso di interesse o all’andamento dell’inflazione, a seconda di quanto previsto da contratto.

Prima di scegliere se investire nelle obbligazioni bancarie, però, è necessario saper riconoscere un titolo rischioso da uno profittevole. A tal proposito è consigliabile diffidare dei titoli che offrono tassi di interesse particolarmente elevati rispetto alle medie di mercato. Obbligazioni con tassi di interesse troppo vantaggiosi potrebbero rivelarsi offerte civetta, volte a vendere prodotti dalla dubbia qualità dietro cui potrebbero esserci società con una grande esigenza di fare cassa, spesso a causa dei debiti.

Le obbligazioni: come valutare l’affidabilità della banca erogatrice

Per avere un dato oggettivo è necessario valutare la solvibilità degli emittenti bancari, un processo che, però, risulta piuttosto complesso. Data la mutevolezza del mercato interbancario, la solvibilità di una banca può variare in tempi molto brevi. C’è, infatti, il rischio che la crisi economica vada a deteriorare le aziende di cui la banca è creditrice.

A questo si unisce la possibilità che la solvibilità dell’ente si riduca a causa di uno scarso rendimento delle posizioni in derivati detenute dalla stessa. Per valutare l’affidabilità di una banca è possibile anche ricorrere alle agenzie di rating, che revisionano l’affidabilità delle banche e assegnano loro un punteggio. Maggiore è il valore di rating assegnato alla banca, più affidabile è l’ente.

Obbligazioni bancarie quanto rendono

Ma quanto si più guadagnare dalle obbligazioni bancarie? Attualmente i rendimenti legati ai tassi d’interesse sono vicini a quelli previsti per i Titoli di Stato. Un evento piuttosto anomalo, dato che i Titoli di Stato sono esposti a minori rischi e dovrebbero quindi rendere meno delle obbligazioni bancarie. La ragione di questa anomalia è va ricercata nello stretto rapporto di fiducia esistente tra banche e clienti, che porta gli istituti di credito a praticare rendimenti molto bassi.

Per valutare l’effettivo interesse offerto è necessario anche controllare se le obbligazioni bancarie selezionate sono a rimborso anticipato, ossia se prevedono il rimborso anche prima che sia trascorsa la soglia minima dei 24 mesi di durata. In tal caso è possibile ottenere il rimborso dopo 18 mesi. La differenza nella pratica è minima, ma questo fattore incide fortemente sugli interessi applicati, che in caso di rimborso anticipato sono più bassi del normale.

Per quanto riguarda l’impiego delle obbligazioni bancarie, questi strumenti sono particolarmente adatti a chi ha logiche d’investimento a medio e lungo termine. Ricordiamo infine che il termine minimo del contratto è di 24 mesi.