Banche Sicure: Classifica affidabilità a febbraio 2017

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Al pari dei correntisti, le banche sono soggette a una valutazione di merito sulla loro solidità. Le recenti, costosissime débâcle patrimoniali di MPS, Popolare di Vicenza e Banca Etruria (per citarne solo alcune) devono fungere da monito: va bene preoccuparsi del proprio rating bancario, ma è altrettanto doveroso informarsi su quali sono le banche sicure e, più in specifico, sull’affidabilità dell’istituto con il quale si intrattengono rapporti di credito.

 

A parte gli stress test imposti dalla BCE, che valgono più come voto in condotta che di merito, gli indici che misurano il grado di solidità di una banca sono essenzialmente due: il CET 1 RATIO (Common Equity Tier 1 Ratio) e il TCR (Total Capital Ratio). Tra i due indicatori, il più rappresentativo è il primo, che rapporta il suo capitale proprio disponibile per la copertura del rischio con il totale delle attività ponderate della banca.

 

Le attività si definiscono ”ponderate” in base all’indice di volatilità (rischiosità) delle stesse: in altri termini, più la banca si espone con investimenti poco sicuri, più deve poter disporre di capitale per far fronte alle perdite che detti investimenti possono comportare. La BCE ha fissato come soglia limite del CET 1 RATIO l’8%: questo significa che un istituto di credito è tanto più affidabile quanto più il suo Common Equity Ratio è al di sopra di detto limite minimo. Tali indicatori vengono riportati, periodicamente, sulla stampa specializzata in materie economiche e finanziarie e su internet.

 

E’ buona regola, quindi, conoscere la misura del suddetto indicatore riferito all’istituto presso il quale si ha il proprio conto corrente perché, al di là dei vari discorsi su stress test e Bail In, basta anche un solo passo falso della banca per entrare nel circuito dei soggetti sottoposti a prelievo forzoso. Ricordiamoci che in Italia le banche non possono fallire, ma i correntisti sì. Detto questo, in base alle misurazioni riferibili al mese di febbraio 2017, gli istituti con un migliore CET 1 RATIO sono: Mediolanum, Credem e Banca Intesa.

 

Dopo il ”podio” degli istituti virtuosi, spiccano per solidità Ubi Banca, Banco Popolare, Mediobanca e si mantengono vicino alla ”soglia di tolleranza” anche Bnl e Credito Valtellinese. Viceversa, le bad bank italiane sono: Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza, Carige, Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca delle Marche.

 

Un’ultima precisazione: pur fissando il CET 1 RATIO minimo all’8%, la BCE ha diffuso delle note in cui si considera a ”rischio” anche l’istituto con un indicatore inferiore al 9%. Nelle stesse indicazioni di lettura degli indicatori, la Banca Centrale ha individuato come poco virtuosi gli istituti che hanno un capitale investito superiore a 12,5 volte il valore del patrimonio netto.