Portafoglio titoli: come crearne uno veramente valido nel 2017?
Come costruire un portafoglio titoli redditizio? Una domanda che si pongono tantissimi investitori italiani alla ricerca di una soluzione per far fruttare i propri risparmi. Il modo migliore, e soprattutto più semplice, per creare un portafoglio titoli è quello di definire i pesi per ogni categoria degli strumenti finanziari che si desiderano utilizzare.
Pesi che dovranno poi essere ribilanciati nel corso del tempo. Ma partiamo con ordine e vediamo come procedere passo passo per costruire un buon portafoglio titoli che sia adatto anche a quanti non sono esperti di finanza.
Come costruire un portafoglio titoli redditizio: le regole da seguire
Di solito quando si pensa a un investimento la prima cosa che ci viene in mente è il rendimento che si può ottenere. Si tratta però di un approccio sbagliato, perché noi non possiamo controllare il rendimento di un investimento, che dipende infatti dall’andamento del mercato. La possibilità di guadagno inoltre cresce all’aumentare del rischio che ci assumiamo.
Per questo prima di comporre il nostro portafoglio titoli dovremmo chiederci qual è il rischio massimo che siamo disposti a correre. Se ci basassimo sui potenziali guadagni che potremmo ottenere, correremmo il rischio di creare un troppo rischioso o, in alcuni casi, troppo prudente e quindi poco redditizio.
Vediamo quindi come costruire un portafoglio titoli bilanciato. La regola da seguire è quella del “due per”. Come funziona? La prima cosa da fare è fissare la perdita massima che siamo disposti a sostenere, perdita che dovrà essere espressa sotto forma di percentuale. Una volta definita la quota percentuale che siamo disposti a perdere, si dovrà investire in azioni il doppio di tale quota.
Per fare un esempio pratico, se vogliamo investire 100 mila euro e siamo disposti a perderne al massimo il 10%, ovvero 10 mila euro, potremo investire in azioni il 20% del capitale totale, ossia 20 mila euro.
È necessario precisare però che quando parliamo di azioni, in cui investire il 20% del capitale, facciamo riferimento ad un pacchetto di titoli molto diversificato, e non composto quindi solo da due o tre azioni. Una buona soluzione potrebbe essere investire in un fondo ETF azionario che sia diversificato a livello mondiale.
Come e quando ribilanciare il portafoglio titoli
Ora che abbiamo visto come costruire un portafoglio titoli, passiamo alla questione del ribilanciamento del portafoglio titoli. Per evitare di avere un pacchetto d’investimenti squilibrato dal punto di vista del rischio è necessario ribilanciarne la composizione una volta all’anno. Per farlo è necessario determinare la composizione del nostro portafoglio e metterla a confronto con quella che aveva quando lo abbiamo aperto.
Nel corso del tempo, i prezzi delle attività finanziarie si modificano e di conseguenza ci saranno nel nostro portafoglio dei titoli che sono cresciuti di valore e altri che invece diminuiti. Il concetto alla base del ribilanciamento del portafoglio è quella di ritornare “in media”.
La logica è per ogni tipologia di strumento finanziario esiste un rendimento medio positivo di lungo periodo. Rendimento positivo da quale il titolo si discosta temporaneamente.
In altre parole se il prezzo di una certa categoria di titoli (ad esempio le azioni) ha registrato una discesa del prezzo per un certo periodo, è molto probabile che in seguito tenderà a risalire. Ovviamente la cosa vale al contrario: quando i prezzi salgono troppo le quotazioni tenderanno a scendere per poi tornare a crescere in un secondo momento.
Ecco quindi che per ribilanciare il nostro portafoglio sarà sufficiente ridurre il capitale investito nei titoli che hanno visto crescere troppo il proprio valore e aumentare, invece, le somme investite in quei titoli che sono cresciuti poco o il cui valore è sceso. I primi infatti possono solo perdere quota, mentre i secondi sono destinati a risalire.