Investimenti redditizi: guida alle proposte più convenienti

Investimenti redditizi

Investimenti più redditizi: i consigli per i prudenti

Il contesto creditizio è compromesso da una congiuntura internazionale non favorevole ma anche dalle politiche delle banche centrali, che stanno sacrificando i rendimenti sull’altare della ripresa economica. Ciò non toglie, però, che anche in un panorama così depresso siano disponibili investimenti redditizi. L’unica differenza, piuttosto grande a dire il vero, rispetto al passato è l’accresciuta importanza del fattore rischio.

Insomma, mediamente, scegliere un rendimento alto vuol dire esporre il capitale a un rischio elevato. Ecco, quindi, che la scelta si fa ardua e pone in essere una deriva che, se possibile, è ancora più pericolosa: l’immobilismo, che è frutto della paura. Un capitale che non circola è un capitale che non fa bene né a chi lo possiede né al sistema economico.

Un’altra deriva consiste in una presa di posizione degli investitori a favore del mercato immobiliare. Una sorta di ritorno alle origini. Si tratta però di una speranza vana, di un’arma a doppio taglio. E’ vero che acquistare è molto facile, con i prezzi che si attestano sui minimi storici. Ma è anche vero che è difficile monetizzare, almeno nel breve e nel medio termine, la proprietà.

Anche perché, sullo sfondo, agisce una pressione fiscale davvero elevata, in grado di corrodere i “pochi euro” che, ad esempio, è possibile ricavare da un affitto. In definitiva, il mercato immobiliare rappresenta una risorsa di investimento solo se si pensa al lungo termine, ossia in una prospettiva nella quale, prima o poi, i prezzi torneranno al livello di sette o otto anni fa. In un contesto, come quello odierno, che staziona fermamente sull’orlo della deflazione, l’investimento nel mattone appare come una scelta rischiosa.

Investimenti redditizi 2016: i rendimenti

Qualche opportunità per i più prudenti, però, c’è. Certo, non si parla di interessi a doppia cifra, bensì di qualche punto percentuale, che però è più appetibile degli zero virgola tradizionalmente associati ai conti correnti. Nello specifico, comunque, si segnala un deterioramento dei rendimento che le banche di un certo calibro (Unicredit, BNL, Intesa San Paolo) sono in grado di offrire. A fronte di costi di gestione anche molto elevati, si parla di interessi che ruotano attorno al (misero) punto percentuale.

L’attenzione va quindi puntata su due alternative in grado di garantire un minimo di rendimento e una sicurezza elevata. In prima fila, i conti deposito: funzionano come un conto corrente, sebbene impongano una riduzione dell’operatività, ma – nelle forme vincolate – possono fruttare anche il 2%. Un’alternativa è rappresentata dalle care vecchie Poste Italiane.

Il prodotto in questo è Posta Futuro Certo, nominalmente un contratto di assicurazione, nei fatti un conto di risparmio. Il tasso è variabile, ma in situazioni più precarie di quella attuale ha comunque generato interessi al di sopra del 2%.

Investimenti redditizi 2016: i prodotti per i più temerari

Se per i più prudenti, gli strumenti scarseggiano (a meno che non si voglia sacrificare il rendimento a favore della sicurezza), la questione è molto più interessante se l’investitore è disposto ad assumersi qualche rischio. Gli investimenti redditizi, infatti, sono spesso quelli più rischiosi. Il pericolo, però, è passare da una prospettiva di risparmio a una prospettiva di speculazione, ma è ovvio: gli interessi alti vanno guadagnati, se non altro con una riduzione della percezione della sicurezza.

Anche in questo caso, però, se l’investitore è esperto, o è in grado di istruirsi in modo efficace (e individuare in autonomia gli investimenti redditizi e allo stesso tempo non molto pericoli), è possibile ridurre i rischi e portare a casa un bel gruzzolo.

Il punto di riferimento è il mercato azionario. Lì le opportunità ci sono sempre. A quali settore è bene guardare? Sicuramente è meglio stare alla larga dai titoli “energetici”, dal momento che il petrolio è al collasso (nonostante un tiepido segnale di ripresa).

A farla da padrone, sono quei titoli espressione dei comparti che, in linea di massima, si avvantaggiano del ridotto costo del carburante. Il pensiero va al settore automobilistico, che ha visto proprio in virtù di queste dinamiche un aumento del giro di affari impressionante.

Allo stesso modo, è bene tenersi alla larga da quegli indici che in qualche modo sono strettamente collegati dalle economie in affanno. Le azioni cinesi, per esempio, rappresentano un arma a doppio taglio. Dipendono “quasi” direttamente dalle scelte politiche di Pechino, che sta affrontando un rallentamento economico senza precedenti. Lo stesso dicasi per le azioni russe e turche.

Per quanto riguarda gli altri mercati, a dominare è l’incertezza. Di sicuro, i bond non sono più appetibili come una volta. Le misure calmieranti delle banche centrali hanno reso i titoli di Stato un investimento poco redditizio anche in quei paesi che, tradizionalmente, soffrono dal punto di vista finanziario (tra queste c’è proprio l’Italia).

Investimenti redditizi a breve termine: trading online

Un’alternativa, riservata ai più coraggiosi, è il trading online. Il Forex e le opzioni binarie sono gli strumenti più amati, con queste ultime spesso declassate dall’opinione pubblica a gioco d’azzardo. Il mercato valutario offre elementi di serietà, ma anche di incertezza: le valute sono volatili, e potrebbero presto ingaggiare una guerra al ribasso, in una prospettiva che vede, come obiettivo principale, il recupero della competitività nelle esportazioni. Non proprio una bella dinamica per gli investitori.