Investire denaro in modo sicuro nel 2016. Guida

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Investire denaro oggi: le soluzioni più interessanti del mercato finanziario

Dove conviene investire i risparmi? Una domanda che interessa molti, in questo periodo in cui l’Italia fa fatica ad uscire dalla crisi economica e gli strumenti di investimento da sempre considerati sicuri offrono rendimenti sempre più bassi in conseguenza del Quantitative Easing varato dalla BCE. Ma quali sono allora le possibilità da prendere in considerazione per investire denaro nel 2016?

Normalmente il profilo di rischio dei risparmiatori di piccole dimensioni è molto basso. Per questo è piuttosto difficile trovare una forma di investimento che garantisca di non perdere il proprio capitale e allo stesso tempo di ottenere un rendimento abbastanza remunerativo da proteggere i risparmi dall’inflazione.

Tra le soluzioni di investimento predilette dagli italiani ci sono i BTP e i BFP, formule di risparmio considerate sicure perché garantite dallo Stato Italiano, ma che offrono rendimenti molto bassi, soprattutto in questi anni. Tuttavia la tassazione agevolata 12,50% può renderli in alcuni casi più appetibili rispetto ad altre forme di investimento, apparentemente più remunerative.

Il calo della remunerazione di questi prodotti è una diretta conseguenza del QE, immettendo liquidità infatti non si fa che rendere meno oneroso per gli Stati e gli istituti bancari il lavoro per procurarsi liquidità.

Come investire denaro sicuro: libretti postali e conti deposito

Altra soluzione di investimento molto utilizzata dai piccoli risparmiatori italiani è quella del libretto postale, che in passato ha offerto anche tassi di interesse non indifferenti. A differenza di BTP e BFP, i libretti postali sono soggetti a una tassazione del 26%, che va ad erodere in maniera significativa il rendimento del prodotto.

Tuttavia al momento non sono attive particolari promozioni sui libretti postali, quindi non almeno per ora non risultano una soluzione abbastanza remunerativa per mettere al sicuro i risparmi dall’inflazione.

Interessanti invece le soluzioni di conto deposito proposte da diverse banche e finanziarie. In questo caso è bene sottolineare che i conti deposito possono essere sia vincolati che liberi. Ciò significa che il risparmiatore può scegliere di vincolare per un certo periodo di tempo una certa somma, oppure di tenere il denaro in versato sempre a sua disposizione.

Ovviamente i conti deposito vincolati offrono un tasso di interesse maggiore rispetto a quello previsto per i depositi liberi. Tuttavia nel caso in cui il correntista decida di prelevare il denaro versato prima della naturale scadenza del vincolo, la banca può scegliere di applicare una penale oppure di non corrispondere gli interessi pattuiti da contratto.

Conseguenze che invece non si verificano se il conto deposito è libero, poiché il correntista ha la possibilità di spostare il denaro in qualsiasi momento, e gli interessi sono corrisposti in base alla giacenza media annua.

Per quanto riguarda il fattore rischio, i conti deposito sono considerati forme di investimento sicure poiché garantite, come i conti correnti, dal Fondo Interbancario di Tutela Depositi che copre fino a 100 mila euro per ogni correntista.

 

Va precisato inoltre che i conti deposito sono soggetti a una tassazione del 26%, mentre l’imposta di bollo è dovuta in misura percentuale dello 0,2% sui conti deposito con giacenze superiori a 5 mila euro.

Investire soldi in obbligazioni: rendimento e rischi

Normalmente si pensa che anche investire denaro nelle obbligazioni sia un’operazione sicura, tuttavia non è sempre così. Ma prima di parlare delle obbligazioni è necessario precisare che acquistando questi prodotti, a differenza di quanto accade con le azioni, non si diventa soci di una società, bensì la si finanzia in cambio di un interesse.

In altre parole la società che emette l’obbligazione ha bisogno di liquidità e si finanzia chiedendo denaro agli investitori che acquistano il cosiddetto capitale di debito. A fronte di questo finanziamento la società promette di restituire il capitale maggiorato di un interesse, che viene generalmente corrisposto in trance periodiche attraverso delle cedole.

Il valore nominale dell’obbligazione rappresenta il capitale sottoscritto dall’investitore che viene risarcito alla scadenza del contratto. Possono emettere obbligazioni sia le società, che gli Stato e gli enti sovranazionali. Normalmente maggiore è l’interesse corrisposto, più alto è il rischio dell’investimento e più basso è il rating.

L’obbligazione può essere emessa in tre modi: alla pari, sotto la pari o sopra la pari. Nelle emissioni alla pari il valore di emissione dell’obbligazione corrisponde al valore nominale, mentre in caso di emissione sopra la pari il valore di emissione è superiore a quello nominale.

Allo stesso modo nelle amissioni sotto la pari il valore di emissione è più basso del valore nominale, che verrà risarcito all’investitore alla scadenza dell’obbligazione. In quest’ipotesi la differenza tra i due valori costituisce gli interessi che la società paga all’obbligazionista.

In ogni caso il rischio per l’obbligazionista di perdere il capitale investito è molto basso. A meno che non ci sia un default (ossia il fallimento della società emittente) infatti il denaro sarà sicuramente restituito.